Tre domande a Andreea Bernardini Marin

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Andreea Bernardini Marin - Fotografa, mamma di Leila e Sophie (quasi 7 anni)

Ho conosciuto Andreea su instagram. Ci siamo incontrate prima con le bambine e poi senza bambine.

Lei ha un'anima bellissima. È generosa, attenta, ama i dettagli e porta nel cuore un uragano.

Ti ricordi qual è stato il primo pensiero quando hai saputo di aspettare due gemelle?

Per tanti anni ho avuto una malattia dalla quale non pensavo di uscirne. L'unico desiderio che mi faceva sperare e mi dava forza era quello di diventare mamma di 3 bambine. Quando l'ecografia ha rivelato 2 embrioni ho intuito che sarebbero state femmine e quindi che il mio grande desiderio si stava per avverare. Ero incredibilmente felice e grata.

Qual è stata la sfida più grande?

Fare pace con me stessa e il senso di colpa per la loro nascita prematura. Più la situazione si complicava e più sentivo bisogno di una spiegazione da parte dell'universo, quella conferma che avevo fatto tutto bene, che non ero colpevole per quell’enorme disagio: mio e delle bambine. La spiegazione non è mai arrivata, la maternità è rimasta una ferita aperta che non so quando e se mai si rimarginerà.

In che modo il loro essere due, adesso, rende più semplici le giornate?

Il loro essere due dà molta più calma e ritmo alle giornate; avendo la fortuna di essere dello stesso sesso giocano sempre insieme, le loro idee sono fluide senza bisogno di parole, raramente hanno bisogno del nostro intervento e questo è un aspetto positivo.

Devo essere sincera e ammettere che questa loro complicità lascia pochissimo spazio a noi genitori; anche alla fine di una giornata di fine settimana quando siamo tutti insieme, dopo la messa a nanna sento spesso di non essermele godute proprio perché sono inseparabili e affiatate. Anche se si sta bene tra le braccia della mamma il pensiero va sempre alla sorella!

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