Cos’è il femminismo matricentrico?
Il femminismo matricentrico è quel femminismo che mette al centro la necessità di considerare come “il diventare e l’essere madre plasmino il senso di sé di una donna e il modo in cui vede e vive nel mondo.” Per dirlo con le parole di Andrea O’Reilly, fondatrice dei Motherhood Studies, della Maternal Theory e -appunto- del Matricentric Femminism: “Il femminismo matricentrico è un femminismo che chiede: se fossero le madri a porre le domande, cosa chiederebbero? Se potessero immaginarlo, come vedrebbero il mondo?”
Grazie al lavoro di Veronica Frigeni, pubblicato da Prospero Editore, possiamo avvicinarci agli scritti di Andrea O’Reilly anche in italiano. O’Reilly affronta in modo complesso numerosi aspetti della maternità, distinguendo l’esperienza della maternità (mothering) dall’istituzione della maternità con tutte le regole e aspettative ad essa connesse (motherhood).
Si può essere madri in tanti modi: di solito si cerca di essere “buone” madri per i propri figli, qualcuna rivendica il diritto di essere una “cattiva” madre ribellandosi al mito del sacrificio e della vocazione. Prima di essere buone o cattive però, le madri hanno bisogno di essere riconosciute come importanti nella società e di sentirsi forti e viste.
Per questo, in occasione della festa della mamma, mi fa piacere condividere e contribuire a diffondere il concetto di femminismo matricentrico, che si propone di:
affermare che il tema delle madri, della maternità e del fare la madre merita una rigorosa e permenate indagine accademica
rivendicare che fare la madre va considerato come un lavoro importante e prezioso per la società, ma che il compito essenziale della maternità non dovrebbe essere sola responsabilità delle madri
contestare, sfidare e contrastare l’istituzione patriarcale e oppressiva della maternità e immaginare un’identità e una pratica materna che siano emancipanti per le madri
sviluppare forme di ricerca e attivismo partendo dall’esperienza e dalla prospettiva delle madri, svincolandosi da una narrazione figli-centrica
considerare il lavoro materno un’impresa socialmente impegnata in cui le madri creano un cambiamento sociale attraverso l’educazione e l’attivismo
esplorare la pluralità dell’esperienza materna in relazione a razza, classe, cultura, genere, etnia, sessualità, abilità, età e posizione geografica
stabilire una teoria materna e gli studi sulla maternità come discipline accademiche autonome, indipendenti e legittime
Chiudo con un’altra citazione diretta di Andrea O’Reilly e ti ricordo che puoi leggere alcuni suoi saggi in italiano nel libro “Maternità Femministe”.
“Partiamo dalle madri e restiamo con le madri. Chiediamo: cosa significa la politica pubblica? Cosa significa la politica educativa? Cosa significa l'assistenza sanitaria per le madri? Persino il modo in cui progettiamo le nostre case: se chiedessimo alle madri, le nostre case probabilmente sarebbero diverse da come sono; allo stesso modo non lavoreremmo dalle 9 alle 17*, se avessimo chiesto alle madri. Voglio porre queste domande dal punto di vista delle madri. Se non poniamo queste domande, non stiamo creando le politiche, non stiamo facendo la ricerca necessaria per sostenere e dare potere alle madri.”
* in Italia è molto più comune dalle 9 alle 18/18:30